La nostra salute orale è strettamente legata alle nostre abitudini alimentari e, purtroppo, i disturbi alimentari possono causare gravi danni ai denti e alle gengive.
In occasione della Giornata Internazionale sui Disturbi Alimentari, anche noi dello studio dentistico Eramo, di Labaro Roma, vogliamo sensibilizzare sull’impatto che i disturbi del comportamento alimentare, detti anche DCA, possono avere sulla salute generale ma anche su quella dei nostri denti.
I Disturbi del Comportamento Alimentare
I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono patologie complesse legate alle abitudini alimentari e alle relative cause psicologiche implicate. Patologie sempre più diffuse, soprattutto fra i più giovani, che possono influire negativamente sullo sviluppo, sulla salute fisica e mentale, comportando spesso gravi problemi medici. Il 2 giugno, la Giornata Internazionale di sensibilizzazione sui disturbi alimentari, come l’anoressia, la bulimia e le dipendenze da cibo, è una data molto importante perché ci consente di accendere un riflettore su un tema che ha un forte impatto a livello sociale e sanitario e che accomuna tutti i paesi moderni.
In Italia, secondo le stime ufficiali del Ministero della Salute il 95,9% delle persone colpite sono donne. L’incidenza dell’anoressia nervosa è di 8 nuovi casi per 100mila persone in un anno tra le donne, mentre per gli uomini è compresa fra 0,02 e 1,4 nuovi casi. Per quanto riguarda la bulimia ogni anno si registrano 12 nuovi casi per 100mila persone tra le donne e circa 0,8 nuovi casi tra gli uomini. Tale differenza sembra poggiare in particolar modo su fattori socio-culturali. Negli ultimi decenni, il corpo femminile è diventato oggetto di interesse da parte dei mass-media, la donna “deve” assomigliare il più possibile a canoni ideali di bellezza dettati dalla moda e dal consumismo.
Quando si parla di disturbi dell’alimentazione si fa riferimento a un’area ampia ed eterogenea di un disagio che prevede un alterato rapporto con il cibo e con il proprio corpo.
Diverse possono essere le anomalie comportamentali: la diminuzione dell’introito di cibo, il digiuno, le abbuffate di cibo in un breve lasso di tempo, il vomito, l’uso di anoressizzanti, lassativi o diuretici, un’intensa attività fisica, al fine di controllare il peso.
La presenza di uno o più di questi comportamenti non necessariamente implica un vero e proprio disturbo dell’alimentazione; resta tuttavia centrale la portata della sofferenza profonda e complessa che accompagna il disturbo, che può essere pertanto molto rilevante pur in presenza di sintomi meno conclamati.
Il disturbo alimentare è spesso associato ad altre patologie psichiatriche, in particolare la depressione, ma anche i disturbi d’ansia, il disturbo ossessivo-compulsivo e i disturbi di personalità.
Cosa provocano i disturbi alimentari?
Soffrire di un disturbo del comportamento alimentare compromette molte dimensioni della propria vita. Situazioni di vita quotidiana correlate al pasto generano ansia, i pensieri sul cibo, sul timore di ingrassare, possono quasi costantemente pervadere la testa della persona.
Un altro aspetto quasi sempre presente in questo tipo di disturbi è l’alterazione dell’immagine corporea, cioè la percezione dell’aspetto e della forma corporea influenzano la vita più dell’immagine reale del corpo.
Questo tipo di disturbi rappresentano una dimensione di disagio molto particolare rispetto ad altri disturbi psicologici/psichiatrici, perché oltre a determinare una profonda sofferenza emotiva, coinvolgono anche il fisico.
A lungo termine, questi comportamenti possono condurre a patologie sistemiche di varia entità come: la comparsa di aritmie cardiache, bradicardia, ipotensione, disturbi gastrointestinali, atrofia cerebrale, interruzione del ciclo mestruale, osteoporosi, fino alla morte per complicanze cardiovascolari.
L’individuo bulimico mangia grandi quantità di cibo senza controllarsi e poi compensa vomitando, digiunando, facendo esercizio fisico, utilizzando lassativi o diuretici. Il frequente ricorso al vomito può provocare: ipoglicemia, squilibri elettrolitici, patologie odontostomatologiche, emorragie intestinali e tumefazioni delle ghiandole salivari; nei casi più gravi, rotture gastriche, varici esofagee e aritmie cardiache possono provocare la morte.
Questi disturbi possono determinare, quale conseguenza dell’impatto degli stessi sulla quotidianità e i ritmi della vita, la comparsa di sintomatologia psichica, come ad esempio disturbi d’ansia, comportamenti di tipo ossessivo-compulsivo in relazione al controllo sul cibo, e/o sintomi depressivi gravi che possono portare fino al suicidio.
Cosa provocano i disturbi alimentari a livello orale?
Il distorto regime alimentare porta a complicazioni spesso molto gravi anche per il cavo orale. I pazienti affetti da DCA possono presentare varie manifestazioni:
- L’erosione dentale: è il risultato di più fattori, ovvero il vomito auto-indotto (acidi intrinseci), la frequente assunzione di frutta e succhi a causa del loro effetto lassativo (acidi estrinseci), di bevande gassate, ad alto tasso di acidità o ricche di caffeina assunte spesso durante l’attività fisica, per alzare il livello di energia, oppure dall’uso di chewing gum zuccherato per calmare la fame e abitudini di igiene orale inadeguate.
- Ipersensibilità o dolori ai denti come conseguenza dell’erosione da acidi.
- La carie: In genere, quando la fonte maggiore di acidi è intrinseca le erosioni tendono a presentarsi più frequentemente a livello linguale o palatale (seguendo la traiettoria di fuoriuscita del vomito), mentre in presenza di acidi estrinseci le superfici più interessate sono quelle buccali e occlusali.
- L’atrofia delle mucose: l’insufficiente apporto di vitamine e di altre sostanze associate a un normale rinnovo delle cellule epiteliali può portare a una atrofia generalizzata che si riflette particolarmente sulla lingua dove si producono glossiti atrofiche associate a eritemi.
- Lesioni ai tessuti del palato: in seguito all’azione meccanica di oggetti utilizzati come stimolo per provocare il vomito e all’esposizione acida che provoca erosione epiteliale.
- Gengivite e Parodontite: La carenza di vitamina C, può riflettersi sul parodonto marginale e predisporre a gengiviti. I problemi al parodonto nelle persone che soffrono di disturbi dell’alimentazione non sono dovuti soltanto allo scarso apporto nutrizionale. Le ragioni psicologiche che portano a un rapporto disordinato con il cibo possono spingere alcuni pazienti a trascurare l’igiene orale con conseguente aumento del rischio di sviluppare gengiviti e parodontiti.
- Xerostomia: la riduzione del flusso di saliva a causa dell’abitudine a vomitare e a usare lassativi e diuretici e di un’eventuale terapia con farmaci antidepressivi.
- Sialoadenosi: il gonfiore alle ghiandole salivari soprattutto delle parotidi, è così diffuso da essere considerato un segnale per l’odontoiatra di possibile presenza di disturbi alimentari.
Il ruolo del team odontoiatrico
Molto spesso l’odontoiatra e il suo team, si trova nella delicata condizione di essere il primo professionista della salute a poter diagnosticare una patologia che il paziente tende generalmente a nascondere.
Alcuni sintomi sono molto precoci mentre le complicazioni insorgono in momenti diversi della progressione della malattia. La bocca gioca un ruolo essenziale nelle relazioni interpersonali e nell’estetica del viso: se non si interviene tempestivamente, il deteriorarsi di funzionalità ed estetica contribuisce a peggiorare il senso di autostima di questi soggetti e a diminuire ulteriormente la loro capacità di controllo dell’alimentazione. Questi soggetti devono essere curati a livello odontostomatologico con piani di trattamento personalizzati che tengano conto delle abitudini alimentari (tipo di alimentazione, frequenza di assunzione dei cibi), delle abitudini di igiene orale (assiduità, strumenti utilizzati) e dei farmaci assunti per la terapia sistemica, tenendo conto per la terapia sistemica questi soggetti devono essere indirizzati a un centro specializzato.
Il compito dell’odontoiatria è inoltre motivare il paziente affinché metta in atto comportamenti finalizzati alla prevenzione dei danni odontostomatologici.
Ecco alcuni suggerimenti che il team dello studio dentistico Eramo raccomanda e che il paziente può mettere in atto:
- Dopo aver vomitato, evitare di spazzolare i denti per non abradere lo strato di smalto demineralizzato più superficiale, meglio eseguire sciacqui con acqua e bicarbonato o un collutorio al fluoro.
- Gli spazzolini duri e i dentifrici abrasivi sono vietati, meglio optare per spazzolini a setole morbide e l’utilizzo di ausili al fluoro quali collutori, gel o vernici, in grado di aumentare la resistenza dello smalto all’attacco degli acidi.
- Per contrastare la xerostomia, è utile che i pazienti siano stimolati a bere molta acqua e a limitare l’assunzione di farmaci lassativi. Si consiglia inoltre l’uso di caramelle al limone senza zucchero, poiché il limone stimola la produzione di saliva e in casi estremi, l’utilizzo di sostituti salivari in gel o spray.
- Limitare o abolire l’uso di bevande altamente acide e zuccherate come la coca cola, il tè, i succhi di frutta e gli energy drink.
- Eseguire visite di controllo e la sedute di igiene orale professionale a scadenze regolari e ravvicinate.
La nostra salute orale è strettamente legata alle nostre abitudini alimentari e, purtroppo, i disturbi alimentari possono causare gravi danni ai denti e alle gengive. Se sei un paziente affetto da disturbi del comportamento alimentare, o un familiare, noi dello studio dentistico Eramo sito in zona Labaro, saremo lieti di affiancarti durante il percorso di cura.
Prenota la tua visita di controllo, contattaci ai numeri: 3516884738 / 0633613751. Siamo a tua completa disposizione. Ti aspettiamo!